Kep, la Saint-Tropez che si rialza

alla scoperta di kep in cambogia

Uno degli aspetti forse meno considerati per una vacanza in Cambogia, è quello di fare un piacevolissimo soggiorno al mare. Le principali città della costa cambogiana sono tre: Kep verso il confine con il Vietnam, Sihanoukville più ad occidente e Kampot nel mezzo, che tuttavia non può essere definita del tutto città di mare in quanto si trova su di un fiume, a circa 10km dal suo estuario. La baia di Kompong Som divide in due la costa, con la parte che prosegue verso la Thailandia più selvaggia e meno abitata.

Storicamente questo divenne un luogo privilegiato di villeggiatura ai primi del ‘900, durante la colonizzazione francese. I suoi larghi viali alberati ed i suoi giardini le diedero la fama di “Saint-Tropez del sud-est asiatico”, diventando anche meta molto apprezzata dai khmer più agiati. La tradizione di Kep come centro per una villeggiatura di lusso continuò anche dopo l’epoca coloniale, giungendo a termine solo con il regime dei khmer rossi. La città venne infatti evacuata e le ville abbandonate, venendo infine saccheggiate.

Oggi il turismo in zona è in crescita costante, al punto che la città si pone come obiettivo la diretta concorrenza con Sihanoukville, facendosi forte della sua tranquillità. Kep a prima vista potrebbe sembrare isolata, ma la più movimentata Kampot dista solo 25km e l’abbinata tra le due cittadine potrebbe avere successo. Kep è davvero il posto ideale per staccare la spina col mondo, rifugiandosi nei paesaggi tropicali delle isole che le sono prossime, su tutte la splendida Koh Tonsay, l’isola dei conigli, raggiungibile in meno di un’ora di barca.

Cosa fare a Kep

La spiaggia più famosa è sicuramente la Kep Beach, intorno a cui si sviluppa quello che potrebbe essere considerato il centro cittadino. Un’altra spiaggia è Angkaul Beach, vicina al confine vietnamita e distante da Kep circa 45 minuti, qui era il vero luogo di ritrovo dell’élite cambogiana nel dopoguerra. La spiaggia è lunga circa 2km, solitaria e di sabbia bianca. Tuttavia, prima di affrontare questo non breve tragitto accertatevi presso gli abitanti di Kep delle condizioni attuali; è stato infatti segnalato il fatto che la spiaggia sia diventata molto sporca

Il fiore all’occhiello di Kep sono le sue isole, raggiungibili dal molo cittadino non vicinissimo al centro ed altro polo di sviluppo della cittadina. L’isola principale è la già citata Koh Tonsay, davvero un paradiso che vi stupirà. In realtà le isole raggiungibili da Kep sono diverse, tra cui Koh Pos (l’isola del serpente), ma la prossimità del confine vietnamita rende abbastanza difficile il trasporto dei turisti in zone ancora oggetto di contenzioso. Gli abitanti della zona tendono quindi ad evitare qualunque problema di sconfinamento. Infine va ricordato che l’isola vietnamita di Phu Quoc, visibile da Kep, fino al 1953 era un’isola cambogiana.

Se Kampot ha Bokor, anche Kep offre agli amanti del trekking la possibilità di divertirsi. Il Kep National Park è immerso nella giungla ed al suo interno ha vari percorsi, il principale dei quali lungo circa 8km e sovrastante la cittadina. Ideale anche per gli amanti della mountain bike del motocross, il parco nazionale permette di ammirare panorami incantevoli.

A circa 14km a sud-ovest si trova Phnom Sar Sear una riserva naturale composta da tre piccole montagne, alte circa 40m ed ospitanti due grotte aperte ai turisti: Phnom Dorei Sar e Phnom Ach Prochiev. Ai piedi delle montagne si trovano poi diverse piccole cavità dove monaci e suore pregano, mentre sulla cima c’è uno stupa colorato costruito nel 1964 dal principe Rasmei Sophoan. Se per i buddhisti si tratta di un luogo di preghiera, per i visitatori Phnom Sar Sear rappresenta un ottimo punto da cui ammirare la zona circostante Kep, da cui osservare i campi di riso, le isole, il mare e le montagne più lontane. Nei dintorni di Kep esistono diverse altre grotte visitabili.

Il passato coloniale di Kep

Come già accennato, il passato coloniale di Kep è ancora presente nell’architettura e nell’urbanistica. Sparse per la cittadina ci sono circa 100 ville risalenti a quel periodo, alcune ristrutturate molte rimaste in stato di abbandono. In realtà le ville semi diroccate hanno spesso un proprietario che attende il rialzo del mercato immobiliare per vendere villa e terreno corrispondente. Va detto inoltre che questi edifici non sono stati saccheggiati dai khmer rossi, ma dagli abitanti di Kep di ritorno una volta crollato il regime di Pol Pot. Un giro tra queste lussuose abitazioni fantasma potrebbe essere molto interessante.

Il piatto tipico

In tutta la Cambogia la cittadina è famosa per il suo granchio, assolutamente una prelibatezza da gustare. Vicino alla Kep Beach si trova il mercato del granchio, uno dei motori della ripresa turistica e commerciale di Kep. Tuttavia sappiate che, come nel caso del pepe di Kampot, il granchio migliore viene esportato o venduto ai lussuosi ristoranti Phnom Penh, quindi fate attenzione a non cedere ad offerte troppo economiche. In ogni caso a Kep il granchio è un must.

Come arrivare a Kep

Vista la sua posizione non sono molti i modi di raggiungere Kep. Sostanzialmente, tralasciando l’arrivo dal Vietnam, o la si raggiunge da Kampot oppure lo si fa da Phnom Penh. Esistono diverse compagnie dei bus che collegano Phnom Penh a Kep: alcune passano prima da Kampot, mentre altre arrivano direttamente a destinazione. Verificate quella che avete intenzione di utilizzare. In ogni caso le condizioni delle strade sono buone e Kep continua ad essere meta prediletta per gli abitanti di Phnom Penh in cerca di un fine settimana rilassante. Esiste anche un servizio giornaliero via mare tra Kep e Kampot, il viaggio dura circa due ore. Da qui, infine, si può anche raggiungere Sihanoukville, via Kampot, per lo più in mini bus.

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