Il nuovo aeroporto di Phnom Penh: la Cambogia accelera verso il futuro

il disegno del nuovo aeroporto di phnom penh

Negli ultimi anni la Cambogia ha avviato un percorso di rinnovamento infrastrutturale importante. Due sono i progetti principali che cambieranno il volto del Paese nei prossimi anni: il nuovo aeroporto internazionale della capitale e il Canale Funan Techo, un’opera ambiziosa che collegherà Phnom Penh direttamente al mare. In questo articolo ti racconto cosa sta succedendo e cosa aspettarti se stai pensando a un viaggio in Cambogia nel prossimo futuro.

Un aeroporto nuovo di zecca per Phnom Penh

A circa 30 km a sud della capitale, tra le province di Kandal e Takeo, è in costruzione il nuovo Aeroporto Internazionale di Techo (TIA). Il progetto è gigantesco: si parla di un investimento di circa 1,5 miliardi di dollari (solo per la costruzione, esclusi i costi dei terreni) e di una superficie di 2.600 ettari. A lavori ultimati sarà uno degli aeroporti più grandi del Sud-est asiatico.

La sua apertura è prevista a tappe: una “soft opening” nel luglio 2025, poi il via ufficiale ai voli commerciali dal 9 settembre dello stesso anno. L’inaugurazione formale si terrà il 20 ottobre 2025. Il nuovo scalo sostituirà l’attuale aeroporto di Phnom Penh (Pochentong) per i voli passeggeri. Quest’ultimo non chiuderà del tutto: resterà operativo per voli interni, di emergenza, jet privati e uso militare.

Il design dell’aeroporto è stato affidato allo studio britannico Foster + Partners, che ha immaginato uno spazio moderno, arioso, sostenibile, con richiami all’identità culturale khmer. Ci saranno giardini interni, luce naturale, materiali ecologici e persino statue di Buddha all’interno del terminal. Il tutto alimentato in gran parte da energia solare. Nella prima fase, il TIA potrà accogliere fino a 15 milioni di passeggeri l’anno. Entro il 2030 la capacità salirà a 30 milioni, con un obiettivo finale di 50 milioni di passeggeri annui dopo il 2050.

Il Canale Funan Techo: da Phnom Penh al Golfo di Thailandia

Parallelamente alla costruzione del nuovo aeroporto, il governo cambogiano ha lanciato un altro progetto strategico: il Canale Funan Techo, lungo 180 chilometri. L’obiettivo è creare un collegamento diretto tra Phnom Penh e la costa sud del Paese, precisamente la provincia di Kep.

Ad oggi, molte delle merci cambogiane passano ancora attraverso i porti del Vietnam. Il nuovo canale permetterà alla Cambogia di avere uno sbocco autonomo sul Golfo di Thailandia, riducendo i costi logistici e migliorando la competitività commerciale del Paese.

La costruzione è partita ufficialmente il 5 agosto 2024. Il progetto, in parte finanziato dalla Cina, sarà realizzato dalla China Road and Bridge Corporation (CRBC). Anche qui si usa il modello build-operate-transfer: l’azienda cinese costruisce e gestisce per un periodo l’infrastruttura, poi la trasferisce al governo cambogiano.

Non mancano però le polemiche. Il Vietnam ha espresso preoccupazioni ambientali, soprattutto per l’impatto sul delta del Mekong. Alcuni osservatori internazionali temono anche un uso strategico-militare del canale. Il governo cambogiano ha respinto queste accuse, confermando che si tratta di un’opera civile.

Una Cambogia sempre più accessibile

Con queste due grandi opere, la Cambogia si prepara ad accogliere sempre più viaggiatori e a gestire in modo più autonomo il proprio sviluppo. Per chi ama questo Paese, e magari ci torna ogni anno, sarà interessante osservare come si trasformerà.

Il nuovo aeroporto promette di offrire un’esperienza di arrivo più moderna e organizzata. E il canale potrà avere un impatto importante sulla vivibilità delle aree interne, favorendo lo sviluppo di nuove zone finora poco collegate.

La Cambogia resta una terra autentica e affascinante, e questi progetti non cambieranno la sua anima. Ma renderanno sicuramente più comodo e diretto il viaggio per chi vuole scoprire (o riscoprire) il suo immenso patrimonio.

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