Chiunque abbia viaggiato in Cambogia e specificatamente nel Delta del Mekong, parlando con la popolazione locale ed osservando la realtà circostante, sa che tra khmer e vietnamiti non si può dire che corra buon sangue. I pregiudizi sono molto forti e, soprattutto nelle zone di frontiera, le dimostrazioni ostili non mancano. Per capire cosa questo significhi bisogna rifarsi alla Storia della Cambogia, un paese stretto tra due potenze come Thailandia e Vietnam. Magari leggendo il classico History of Cambodia di David Chandler, mai tradotto in Italia. Una zona estremamente interessante da questo punto di vista è il Delta del Mekong, molto frequentata dai turisti.
Il Delta del Mekong
Oggi la regione in cui il Mekong sfocia nel Mar Cinese Meridionale appartiene al Vietnam. Eppure non è sempre stato così. Infatti l’appartenenza definitiva del delta alla repubblica socialista vietnamita, sancita al momento dell’indipendenza è da far risalire infatti al periodo coloniale francese. In precedenza il Delta del Mekong era stato la culla della civilizzazione khmer per diventare poi, nel corso dei secoli, luogo di colonizzazione proveniente dall’odierno Vietnam, da parte dei cham prima e dei viet poi. I flussi migratori allontanarono le popolazioni khmer e la regione diventò di fatto vietnamita già dal XVII secolo.
La contesa tra Cambogia e Vietnam per la regione ebbe punte drammatiche durante il regime di Pol Pot. In quel periodo avvenne il tentativo di occupare la Krom Kampuchea (questo il nome della regione del delta in khmer) portò alla reazione vietnamita ed alla successiva sconfitta dei khmer rossi. Oggi in quel territorio vive ancora una minoranza cambogiana, chiamata khmer krom, portatrice a volte di un forte nazionalismo khmer e di un acceso sentimento antivietnamita. Politicamente i movimenti dei khmer krom sono legati alle opposizioni cambogiane e, molto interessante, sono a volte incubatori di una sorta di radicalismo buddhista.
I khmer krom
I khmer krom sono una minoranza non del tutto integrata nella realtà vietnamita, anche per motivi religiosi essendo il loro buddhismo di scuola Theravada mentre quello professato in Vietnam (paese dalla forte presenza cattolica) è di scuola Mahayana. Questa minoranza sono una spina nel fianco anche per la Cambogia, che non intende sostenere le loro rivendicazioni, nonostante i sentimenti antivietnamiti siano spesso utilizzati a fini elettorali. Un libro estremamente interessante sulla realtà del Delta del Mekong è The Khmer lands of Vietnam, di Philip Taylor, di cui consigliamo la lettura.
Ma i rapporti, frizioni comprese, tra Cambogia e Vientam non si fermano al delta, caratterizzando invece tutto il confine orientale cambogiano che corre tra le remote aree del Ratanakiri e del Mondulkiri. Zona di minoranze etniche e foreste, qui Vietnam e Cambogia si mescolano. Come nella zona detta “del becco d’anitra”, grosso modo corrispondente alla provincia di Svay Rieng, protesa in terra vietnamita. Un tempo fondamentale bastione militare ed oggi luogo di manifatture a basso costo, dove i lavoratori tessono in condizioni spesso terribili. Queste aziende sono spesso gestite da imprenditori vietnamiti senza scrupoli.
La rivalità tra Vietnam e Cambogia
Il conflitto tra Vietnam e Cambogia è infatti oggi soprattutto economico, legato anche al contrabbando di legname pregiato ed altri prodotti dalle foreste dell’est cambogiano, come la gomma. Il traffico di legname è il vero dramma della Cambogia, causa della morte di diversi giornalisti ed attivisti colpevoli di averlo denunciato all’opinione pubblica. Uno di questi coraggiosi attivisti, l’avvocato cambogiano Leng Ouch fondatore dell’associazione CHRTF, ha appena ricevuto un premio internazionale per la sua lotta contro la deforestazione in Cambogia, che procede ad un ritmo tra i più veloci al mondo.
Anche dietro il recente passaggio di consegne nella gestione del complesso dei templi di Angkor, sembra esserci una lotta tra le autorità governative cambogiane ed uno dei più grandi magnati del paese, di etnia vietnamita. Gran parte dei proventi derivanti da questo meraviglioso luogo turistico sarebbero stati, infatti, occultati al fisco cambogiano per finire in Vietnam, dove il magnate avrebbe avuto diversi interessi. Quale che sia la realtà, i rapporti tra Cambogia e Vietnam sono complessi e di non facile lettura. In ogni caso adesso potrete vedere il Delta del Mekong con occhi più attenti, buon viaggio!
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