Ci sono novità sul poter lavorare in Cambogia per gli stranieri. Negli ultimi giorni i media cambogiani hanno dato risalto alla notizia che, a partire dalla seconda metà di agosto, saranno introdotte nel paese nuove leggi per quanto riguarda il diritto degli stranieri a lavorare in Cambogia. I dettagli del provvedimento sono stato illustrati da Heng Sour, portavoce del ministero del lavoro cambogiano, in un’intervistata rilasciata al Phnom Penh Post, uno dei più importanti quotidiani della Cambogia. L’obiettivo delle autorità è quello di colmare una lacuna legislativa, relativa ai lavori che possono essere svolti in Cambogia da persone di nazionalità straniera. Soprattutto per quanto riguarda commercio.
Le nuove norme per lavorare in Cambogia
Stando alle parole di Heng Sour ad essere toccati saranno soprattutto i settori della vendita al dettaglio e del piccolo commercio, tra i lavori da ora proibiti agli stranieri troviamo infatti il guidare taxi e tuk-tuk, fare consegne in motocicletta, vendere cibo per strada in forma ambulante, svolgere l’attività di parrucchiere e di fornitori di prodotti per piccoli commercianti. Per quanto riguarda un altro settore di lavoro, ossia quello aziendale, gli stranieri non potranno più svolgere funzioni come quella di responsabile del personale. Sempre secondo Heng Sour, tutto ciò al fine di proteggere le piccole attività delle famiglie cambogiane.
Come facile intuire, non saranno molti gli occidentali colpiti dai nuovi provvedimenti, tanto più che il mondo del lavoro cambogiano è stato già rivoluzionato con la riforma del permesso di lavoro del 2016 e quella per il rilascio del visto business del 2017. Nonostante secondo diversi analisti queste riforme non hanno avuto i successi sperati, rimanendo spesso inapplicate lasciando il mondo delle leggi sul lavoro in Cambogia in una condizione un po’ nebulosa. Tuttavia le ragioni per l’enfasi posta sui nuovi provvedimenti sembra risiedere altrove, ossia nella crescente presenza cinese nell’economia e nella società cambogiana.
La crescita degli ultimi anni
Negli ultimi anni la Cambogia ha visto una crescita non indifferente, tanto da essere internazionalmente riconosciuto come paese a medio reddito. Questo processo è andato in parallelo con un’esigenza di controllo degli stranieri del paese che, tradizionalmente, vedevano la Cambogia come un far west in cui tutto era permesso. Esigenza viva ancora oggi come mostrano le dichiarazioni del Ministro degli interni Sar Kheng, che dichiarando il fallimento di un provvedimento del 2010, ha ribadito l’esigenza che i proprietari di immobili, cambogiani o stranieri che siano, dichiarino la presenza di stranieri tra i loro affittuari.
Tornando alle leggi sul poter lavorare in Cambogia, secondo alcuni analisti il vero obiettivo del governo cambogiano è quello di porre freno all’ondata immigratoria proveniente dalla Cina. Come è evidente a Sihanoukville, gli investimenti cinesi rischiano di trasformare la Cambogia, con una dinamica vista anche altrove e che rischia di generare pericolose tensioni sociali. Solo pochi anni fa il Laos, proprio a causa dei rapporti con Pechino, ha visto una grave crisi politica interna al partito al potere conclusasi con un cambio ai vertici del paese. Fatto abbastanza significativo, la crisi laotiana si è accompagnata ad una serie di omicidi di cittadini cinesi.
Lavorare in Cambogia è ancora complesso
Il mondo del lavoro cambogiano resta quindi abbastanza confuso, muoversi in Cambogia per fare business non è semplice, tanto che la questione ci ha spinto a scrivere una guida per aiutare coloro che vogliono muovere i primi passi nello splendido paese dei templi di Angkor. Altre informazioni possono essere reperite presso i siti ufficiali del ministero del lavoro cambogiano e del dipartimento dedicato all’assunzione di lavoratori stranieri. Le nuove leggi non sembrano mutare più di tanto il quadro legislativo ma sono indicatrici del quadro politico e degli sviluppi sociali di fronte a cui il paese potrebbe presto trovarsi.
Nota: questo articolo è stato scritto nel 2019, per info più aggiornate contatta le autorità competenti.