Cirque du Phare: cultura e magia a Siem Reap

alla scoperta del Cirque du Phare

Quando si dice Siem Reap la mente corre subito alla maestosità di Angkor Wat, alla bellezza enigmatica dei volti del Bayon oppure al mistero in cui si è avvolti dentro il Ta Phrom. I visitatori più ardimentosi raggiungono anche Kor Ker o il Phnom Kulen, ma spesso resta una domanda: cosa fare a Siem Reap oltre che bere una  birra in Pub Street?

In realtà le risposte sono molteplici, dipende dagli interessi di ognuno. Oggi andiamo a scoprire un’attrazione molto particolare, che unisce in sé la tradizione alla modernità: il Cirque du Phare.

Le origini

Il Cirque du Phare Pnleu Selpak, questo il nome completo, non è un classico circo. Qui non troverai animali o numeri un po’ scontati, ma vere e proprie performance che uniscono acrobazie, teatro, musica e scenografie. Insomma, assistere a uno spettacolo del Cirque du Phare significa immergersi nell’anima stessa della Cambogia. Grazie alla sua varietà  poliedricità, questo circo è adatto a tutte le età, adulti e bambini possono emozionarsi allo stesso modo. A dare un valore aggiunto, il fatto che l’ispirazione per le esibizioni venga dalla vita stessa degli artisti del circo.

Le origini del Cirque du Phare risalgono al 1985, nei pressi di Ban Mai Rut villaggio della provincia di Sa Kaeo. Qui si trovava uno dei più grandi campi profughi destinati ai rifugiati cambogiani in fuga dal regime dei khmer rossi, il Site II Refugee Camp. L’idea del circo venne a Veronique Decrop, operatrice umanitaria francese che aiutava gli ospiti più giovani del campo con classi di disegno e con l’arterapia. L’obiettivo era quello di aiutare i rifugiati a esprimere il loro vissuto e superare i traumi che la guerra aveva lasciato loro. Le basi per il futuro Cirque du Phare erano state gettate.

Gli scopi del Cirque du Phare

Il circo ha quindi avuto sin da subito un’importante funzione sociale, come diventa evidente dieci anni più tardi, nel 1995, quando Veronique e nove ex rifugiati fondano il Phare Phonleu Selpak. Si tratta, in questo caso, di una scuola d’arte diventata ormai celebre e con sede a Battambang. Qui vengono formati i futuri artisti del Cirque du Phare, che oltre alla preparazione artistica possono trovare anche un supporto sociale che permetta di migliorare le loro condizioni di vita. Nonostante la crescita economica degli ultimi decenni, la popolazione cambogiana resta ancora vulnerabile.

L’importanza di questo progetto, è riscontrabile nella sua crescita. Nel 2013 viene fondato il Phare Performing Social Enterprise, impresa sociale con sede a Siem Reap che ha come scopo il finanziamento proprio del Pahre Phonleu Salpak e gestisce, tra le altre cose, gli spettacoli del Cirque du Phare.

I riconoscimenti per questo stupendo circo sono molteplici anche all’estero, così come le collaborazioni tra cui quella con il Cambodian Space Project, una tra le migliori band musicali del paese la cui storia è stata spezzata da un ubriaco al volante che ne ha ucciso la cantante.

Perché assistere agli spettacoli

Se hai letto fino a qui, avrai probabilmente chiaro perché vale la pena assistere agli spettacoli del Cirque du Phare. Avrai modo di vivere un’esperienza indimenticabile, scoprendo la cultura della Cambogia, trovando un’alternativa ai templi e a Pub Street dando in più un concreto sostegno alla popolazione locale.

Arte, storia, passione, un mix che ti lascerà senza fiato e che contribuisce a dare vita a una delle attrazioni imperdibili della Cambogia, se non dell’intero sudest asiatico. In conclusione non ti resta che scegliere la serata che preferisci e acquistare il biglietto per il circo!

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