Quando si parla di leggenda subito la mente corre ad una dimensione mitica, ammantata di mistero. Magari alla leggenda che avvolge la nascita della Cambogia, alla quale abbiamo già accennato trattando dell’importante cerimonia chiamata bon om touk, ossia la Festa dell’Acqua. Invece qui ci occuperemo di una figura fondamentale nella storia recente cambogiana: del Preah Karuna Preah Bat Sâmdech Preah Norodom Sihanouk Preahmâhaviraksat, più noto come Re Norodom Sihanouk, divenuto leggendario in quanto le sue gesta ed il suo nome sono conosciuti a tutti i cambogiani di ogni età e livello sociale.
Re Sihanouk e la Cambogia
Affrontare la vita di questo personaggio, morto il 15 ottobre del 2012 a Pechino, significa, come detto, affrontare la stessa storia della Cambogia moderna. Questo per via dell’attività e presenza di Re Sihanouk nelle vicende del suo paese. Ancora oggi il Re Padre, come fu chiamato dopo che nel 2004 salì al trono il figlio Norodom Sihamoni attuale monarca della Cambogia, è oggetto di un culto particolare tra la popolazione. Le sue effigi sono visibili un po’ ovunque, compreso l’importante Wat Ounalom nei pressi del Palazzo Reale di Phnom Penh. Artista, raffinato e colto ma anche profondamente legato alla cultura ed all’identità khmer, molti i lati di Sihanouk.
Una vita movimentata
La vita di Norodom Sihanouk è stata turbolenta, soprattutto a partire da quando, giovane studente cambogiano in Vietnam, venne scelto per essere incoronato re. Molti videro dietro la sua salita al trono la longa manus francese, ma chi pensava di aver trovato nel ragazzo, amante dell’arte e della cultura occidentale, un sovrano facile da manovrare dovette presto ricredersi. Accanto alla passione per la regia cinematografica, che i suoi detrattori considerano uno spreco di tempo e soldi a danno della Cambogia, il nuovo re affiancò sempre un forte nazionalismo khmer e la difesa dell’indipendenza nazionale.
Sihanouk fu re per ben due volte, avendo abdicato nel 1955 per dedicarsi alla lotta politica, dieci volte Primo Ministro e due volte Capo di Stato. La sua vita adulta si svolse nel periodo più delicato della storia della Cambogia, ossia quello in cui venne coinvolta nella Guerra del Vietnam. Le opinioni degli storici sul comportamento di questo sovrano-regista divergono. Egli riuscì a mantenere la Cambogia neutrale fino a quando non venne esautorato dal colpo di stato di Lon Nol, avvenuto nel 1970, ma per alcuni fu solo un populista che si appoggiava ambiguamente dove più gli conveniva, ora gli Stati Uniti, ora la Cina.
Il rapporto con i khmer rossi
La parte più drammatica della vita di Re Sihanouk è forse quella del suo rapporto con i khmer rossi che, da nemici da combattere e combattuti, divennero suoi alleati. Degli alleati che una volta vittoriosi lo rinchiusero in una prigione dorata. Un libro molto interessante, dove emergono tutte le sue contraddizioni, soprattutto sapendo cosa avvenne dopo la stesura di quelle pagine, è La mia guerra con la CIA, scritto nel 1972 e dalle previsioni tragicamente sbagliate. Un libro in cui tutto ciò che accade sembra ruotare intorno alla figura di Re Sihanouk, sarà il lettore a decretare se a torto oppure a ragione.
Resta il fatto che nessuna persona, minimamente interessata alla storia moderna della Cambogia, potrà evitare di fare i conti con Norodom Sihanouk in tutte le sue sfaccettature. Tralasciare l’approfondimento di questa figura significa precludersi la possibilità di capire la Cambogia stessa. A questo fine un altro libro fondamentale è quello di uno specialista in materia, David Chandler, vale a dire The tragedy of Cambodian History. Tornando a re Sihanouk una delle più importanti biografie è lui dedicate è Sihanouk: Prince of Light, Prince of Darkness, scritta da Milton E. Osborne.