Il permesso di lavoro in Cambogia

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Uno dei temi più dibattuti nei forum che riguardano la Cambogia, è sicuramente quello del permesso di lavoro. Per chiunque voglia trasferirsi si tratta di un punto centrale, da capire bene prima di fare passi avventati. Il problema è che tra la legge e la prassi in Cambogia esiste sempre un solco, colmato spesso da rapporti individuali con le singole autorità, ossia tutto si sistema ma nulla è certo. In ogni caso noi vogliamo qui darvi, per quanto possibile, tutti gli strumenti necessari per essere in regola con il vostro permesso di lavoro.

I tipi di permesso di lavoro in Cambogia

Esistono sostanzialmente due tipi di permessi di lavoro, quello temporaneo e quello permanente, diversi in base alla tipologia di lavoratore, ci rendiamo conto che le indicazioni fornite dalle autorità cambogiane non sono chiarissime.

Permesso temporaneo:

  • staff e personale specializzato;
  • tecnici;
  • lavoratori altamente qualificati;
  • fornitori di servizi.

Permesso permanente:

  • immigrati stranieri riconosciuti dal Ministero degli interni;
  • investitori stranieri, sposati con persone cambogiane, dipendenti riconosciuti dal Concilio dello Sviluppo della Cambogia.

Il metodo informale

Questa probabilmente la risposta che riceverete nei forum di cui sopra, sicuramente la preferita da molti espatriati ormai avvezzi alla realtà cambogiana.

Si tratta semplicemente di entrare nel paese con un visto business (visto E da non confondere con l’E-visa), in Cambogia chiamato ordinary visa, ed estenderlo all’infinito. Tale visto NON è un permesso di lavoro, sappiate quindi che sarete in una situazione di illegalità e potreste incappare in multe o altre sanzioni a discapito dell’autorità, non esclusa l’espulsione dal paese. Fino ad oggi il permesso di lavoro non è stato soggetto a particolari controlli, ma le cose potrebbero cambiare se il governo cambogiano attuerà quanto dichiarato.

Il futuro incerto

Teoricamente dovreste avere un permesso di lavoro anche solo per il rilascio di un visto business, il che farebbe ridere qualunque espatriato da anni in Cambogia. Leggendo le stesse fonti cambogiane, almeno quelle in lingua inglese, si nota subito una gran confusione in merito, al punto che il visto E viene confuso con l’E-visa. Interviste rilasciate dalle autorità in passato non hanno fatto che confondere le acque.

Ad esempio sul Cambodia Daily del 3 aprile 2015 il responsabile del Dipartimento dell’immigrazione cambogiano, Nouv Leakhena, dichiarava che gli stranieri trovati senza permesso di lavoro sarebbero stati multati di 125$, obbligati a regolarizzarsi entro tre mesi presso il Ministero del lavoro ed espulsi se ancora irregolari alla scadenza del visto. Aggiungendo poi che senza permesso di lavoro l’eventuale visto business poteva essere rinnovato solo una volta per un massimo di 12 mesi, il che contraddice apertamente la legge in vigore sui visti. La situazione fa ben capire il labirinto in cui ci si imbatte avendo a che fare con la burocrazia cambogiana, basti dire che le autorità competenti per i visti e quelle per i permessi di lavoro sono di fatto del tutto autonome.

La giusta via

Vediamo ora alla luce delle notizie più attuali come avere un permesso di lavoro.

Chi lo deve avere? Tutti gli stranieri che lavorano in Cambogia ad eccezione dei diplomatici, degli impiegati delle ambasciate e di chi in Cambogia sia funzionario governativo oppure dipendente pubblico

Quando va richiesto? Tra ottobre e dicembre (per il 2015) in modo da poter accedere al sistema di quote previsto.

Quando viene rilasciato? Tra gennaio e marzo 2016.

Dove va richiesto? Per le aziende con meno di 100 impiegati presso il Dipartimento del lavoro. A secondo del luogo in cui si trova l’azienda la richiesta va fatta a Phnom Penh o nell’ufficio provinciale. Per le aziende con più di 100 dipendenti direttamente presso il Ministero del lavoro

Chi lo deve richiedere? Il datore di lavoro.

Che documenti servono?

  • Domanda in triplice copia su modulo del Ministero degli interni.
  • Passaporto con un visto valido (anche in questo caso si noti come le leggi cambogiane a volte si contraddicano e l’ottica del governo cambogiano sia quella di regolarizzare chi già si trova nel paese).
  • 3 fotografie formato tessera formato 4×6, senza occhiali o cappello.
  • Certificato di buona salute rilasciato in Cambogia Contratto di lavoro scritto.
  • Polizza assicurativa rilasciata dal datore di lavoro o qualunque compagnia assicurativa.
  • Un esame del sangue da effettuare ogni anno ma evitabile a pagamento.
  • Certificato di residenza, che al momento non viene ancora rilasciato.
  • Documento che certifichi lo status di immigrante o investitore (per il visto permanente).
  • Certificato bancario a conferma di un deposito come disposto da ANUKRET, ossia il Concilio dello Sviluppo della Cambogia (per il visto permanente).

Quanto costa?

  • 30$ per presentare la domanda.
  • 25$ per gli esami medici.
  • 60$ per il libretto di lavoro.
  • 100$ spese per la pratica.
  • Le multe per le irregolarità vanno da 120 a 180$.
  • 100$ dollari per ogni anno di lavoro senza permesso, non è ben chiaro tuttavia in cosa questo si differenzi dalle multe generiche.

Chi paga? Non viene specificato se a pagare debba essere il lavoratore oppure il datore di lavoro. Resta il fatto che la responsabilità per la mancanza di un permesso di lavoro debba ricadere sul datore di lavoro.

Ma se non sono un lavoratore dipendente?

Andiamo ora ad esaminare alcuni casi che possono creare qualche problema, su tutti quello dei lavoratori autonomi, ossia chi in Cambogia vuole aprire una propria attività.

Lavoratori autonomi

Per queste persone il permesso di lavoro non serve, devono però riconoscere la loro attività (al costo di 1000-1300$) e diventare a tutti gli effetti dei contribuenti del fisco cambogiano. Finora questa procedura non è stata molto seguita dagli stranieri in Cambogia, tuttavia i controlli potrebbero presto aumentare.

Freelancer

Questa categoria di persone non ha un singolo datore di lavoro, quindi non esiste una figura che possa fare per loro domanda per il permesso di lavoro. Il che li fa ricadere nella categoria dei lavoratori autonomi.

Pensionati

Per coloro che vivono in Cambogia ma percepiscono una rendita dovuta a pensione estera, più comunemente nel paese d’origine, la legge non è per nulla chiara. Molto probabilmente verrà creato un visto ad hoc.

Dipendenti ONG

Devono richiedere un visto B, che non richiede permesso di lavoro

Le tasse in Cambogia

Personale salariato residente:

  • 10% per chi guadagna tra 312,50 e 2.150 dollari al mese.
  • 15% per chi guadagna tra 2.150 e 3.120 dollari al mese.
  • 20% per chi guadagna oltre 3.120$ al mese.

Personale non residente: tassazione del 20% qualunque sia la fascia di reddito.

Redditi da personal services: tassazione del 15%.

Lavoratori autonomi: tassazione del 20% ma più in alcuni casi come lo sfruttamento minerario.

Crediamo di avere dato un quadro abbastanza esauriente, ma raccomandiamo di informarvi sulle normative vigenti al momento. Per chi volesse approfondire la legislazione cambogiana in materie può farlo cliccando qui. Ricordiamo comunque che le normative cambogiane sono in fase di cambiamento e che non sempre vengono messe in atto. Buon lavoro.

Nota: questo articolo è stato scritto nel 2015, per info più aggiornate contatta le autorità competenti.

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