Preah Vihear è oggetto di una lunga contesa tra Cambogia e Thailandia. Come abbiamo spesso sottolineato il complesso di templi situato a pochi chilometri da Siem Reap, il più famoso dei quali è senza dubbio Angkor Wat, è solo una parte del patrimonio artistico e culturale dell’impero khmer. Quello che fu l’apogeo della civiltà khmer, infatti, si estendeva su gran parte del sudest asiatico e tracce possono esserne trovate, ancora oggi, in Laos ed in Thailandia oltre che ovviamente in Cambogia.
Tra i numerosi templi giunti sino a noi uno dei più belli, sicuramente per la sua ubicazione, è il tempio di Preah Vihear distante circa 200 km da Siem Reap.
Il tempio conteso
Questo splendido tempio, riconosciuto nel 2008 come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, si trova sul confine con la Thailandia, venendo per questo conteso a lungo tra i due paesi. La rivendicazione della proprietà del tempio ha portato a situazioni di vere e proprie crisi, sfociate addirittura in scontri armati nella zona in cui si trova Preah Vihear. Oggi la questione è stata, almeno in parte, risolta dalla Corte di Giustizia Internazionale, che ha riconosciuto le ragioni della Cambogia. Rimane però contestata e di dubbia attribuzione l’area situata intorno al tempio.
La storia di Preah Vihear
La costruzione del tempio di Preah Vihear può essere fatta risalire ad un periodo compreso tra XI e XII secolo, grazie all’opera di Suryavarman I completata poi da Suryavarman II. Si ritiene che il tempio fosse d’impronta induista e dedicato a Shiva, a testimonianza della profonda influenza della civiltà indiana sulla cultura khmer. Dal punto di vista architettonico va rilevato come Preah Vihear, a differenza della maggior parte dei templi costruiti durante l’impero di Angkor, si sviluppa lungo un asse nord-sud invece di avere la consueta struttura rettangolare rivolta verso oriente.
Quello che lo rende unico è tuttavia la sua posizione, dalla quale si gode una vista imperdibile della piana cambogiana. Preah Vihear si trova infatti sulla cima del Pey Tadi, una collina appartenente alla catena dei monti Dangrek, a circa 650 metri d’altezza. Il panorama che ammirerete una volta in cima è davvero incredibile. Praticamente sconfinato e probabilmente uno dei più belli dell’intera Cambogia. Vedrete anche, sul lato thailandese, la grossa strada che venne costruita nell’ottica di fare di Preah Vihear un’importante meta turistica per il settore ricettivo della Thailandia.
Come arrivare a Preah Vihear
Paradossalmente raggiungere Preah Vihear sarebbe infatti più semplice proprio dalla Thailandia, magari visitando anche il Khao Phra Wiharn National Park, distante solo un chilometro. Purtroppo sul lato thailandese il passaggio al tempio è chiuso dal 2008 e non sembra che sia al momento possibile la sua riapertura. Dal lato cambogiano invece bisogna raggiungere la piccola cittadina di Sra’em, 30km a sud, servita da bus con partenza da Siem Reap e Kompong Thom. Da Sra’em non c’è trasporto pubblico, quindi dovrete utilizzare un moto taxi o trovare un passaggio fino a Preah Vihear.
Bus per Sra’em possono essere presi anche da Anlong Veng, magari, se state entrando in Cambogia dalla provincia thailandese di Sisaket con un percorso, tuttavia, abbastanza disagevole. Altra soluzione è quella di utilizzare minibus con partenza da Siem Reap ed allestiti da compagnia private, oppure affittare un taxi privato. Non va dimenticato che il viaggio di andata e ritorno in una sola giornata può risultare faticoso, considerate quindi la possibilità di fermarmi a dormire a Sra’em, cogliendo l’occasione di ammirare una Cambogia rurale e meno turistica.
Una buona idea sarebbe anche quella di raggiungere Preah Vihear da Siem Reap, con un itinerario che vi porti a visitare alcuni templi molto interessanti come Beng Mealea e Koh Kher. Distante circa 80 km da Siem Reap, Beang Mealea è una versione più selvaggia del celebre Ta Prohm, dove la natura ha preso il sopravvento in termini ancora più spettacolari.
Anche Koh Kher (120 km da Siem Reap) si trova in una zona di fitta foresta, ma qui ammirerete uno scenario completamente diverso, godendo appieno della bellezza architettonica di questo tempio a forma piramidale.