Sui templi di Angkor esiste una letteratura sterminata. Tutte le guide della Cambogia dedicano gran spazio a questo posto meraviglioso ed immerso nella giungla, a volte passando sotto silenzio il resto del paese. In fondo stiamo parlando di un patrimonio dell’umanità e del luogo più turistico di tutto il paese, tanto che in certi periodi dell’anno i templi di Angkor sono davvero affollati. Tuttavia il fascino esercitato da questo complesso religioso, uno dei più grandi al mondo, è indubitabile e basta poco per sfuggire alle comitive ed al turismo di massa che assedia Siem Reap, anche solo la lettura di un buon libro.
I templi di Angkor sono una componente essenziale della cultura del popolo khmer, l’etnia maggioritaria della Cambogia. L’inconfondibile profilo dell’Angkor Wat è sempre stato presente sulla bandiera nazionale, anche durante il regime di Pol Pot (l’unico momento di assenza è stato tra il 1991 ed il 1993, quando il paese era retto dalle Nazioni Unite). Conoscere meglio cosa ci sia dietro Angkor significa quindi conoscere meglio la Cambogia ed il suo popolo, andando oltre quella visione da cartolina un po’ superficiale che dimentica la Storia, spesso drammatica e travagliata, vissuta da questo paese.
The Civilization of Angkor
Proprio di argomento storico è il primo libro, purtroppo non ancora tradotto, che proponiamo. Si tratta di The Civilization of Angkor, scritto da Charles Higham. In questo libro l’autore ci porta alla scoperta dell’Impero Khmer, rintracciandone le origini sin dalla preistoria e permettendoci di sapere chi ha edificato i vari edifici che si trovano nel complesso di Angkor.
Higham ci introduce nella vita di uno dei più grandi imperi del sudest asiatico, descrivendone la vita quotidiana e tessendo le fila di un passato spesso oscuro. Davvero fondamentale per capire cosa sono i templi di Angkor, cosa significano e collocarli nel tempo.
Un pellegrino ad Angkor
Sempre dedicato al passato, ma con tutt’altro taglio è invece Un pellegrino ad Angkor, edito dalla casa editrice O Barra O specializzata in libri legati all’Oriente. Si tratta del diario di Pierre Loti, pseudonimo di Louis Marie Julien Viaud, uno degli ultimi viaggiatori-avventurieri ed esploratori vissuto a cavallo tra XIX e XX secolo.
Un pellegrino ad Angkor è un agile volumetto (88 pagine) che raccoglie le impressioni del nostro marinaio-scrittore, detto per inciso era membro dell’Académie française, di fronte al suo incontro con la selvaggia maestosità dei templi di Angkor. Davvero imperdibile per gli amanti di un modo di viaggiare che forse non esiste più.
Angkor. Tratti, pastelli, acquarelli
Molto più vicino a noi è invece l’autore di Angkor. Tratti, pastelli, acquarelli, opera di Lorenzo Mattotti ossia uno dei più importanti artisti del fumetto italiani. L’autore è un personaggio poliedrico e definirlo fumettista sarebbe estremamente riduttivo, essendo egli anche pubblicitario, autore cinematografico, scrittore e pittore.
Con questo volume Mattotti ci regala un vero e proprio diario di viaggio nel cuore della Cambogia, realizzato con uno stile editoriale impeccabile da Nuages, una casa editrice specializzata in libri d’arte. Le tavole di Mattotti sono una porta d’ingresso perfetta allo splendore di Angkor.
I templi di Angkor, come la Cambogia tutta, sono un luogo dove la scoperta non si ferma mai, dove ognuno potrà trovare elementi di suo interesse che lo appassioneranno: Storia, arte, architettura, religione, cultura e persino idraulica, solo per citarne alcuni. Anche voi potreste essere rapiti dal fascino dei resti di un tempo che fu. Conoscendo il passato dell’impero khmer si potrà, come detto in precedenza, apprezzare meglio la Cambogia di oggi facendone molto più di un luogo esotico dove ammirare una delle opere più spettacolari dell’intero pianeta; un’opera da sempre al centro della vita di un intero popolo. Anche questo è Cambogia.